Dal 2012 appena iniziato, i titolari di conti correnti, titoli, obbligazioni, pronti contro termine, Etf, etc, fondi comuni di investimento, azioni, o libretti di risparmio sono soggetti a nuovi rincari sui propri prodotti finanziari.
L’imposta di bollo viene estesa a tutti gli investimenti finanziari, colpiti da un’aliquota dello 0,1% che diventerà dello 0,15% nel 2013. Ma con una differenza non di poco conto tra i due anni: nel 2012 esiste una forchetta che va dai 34,2 ai 1.200 euro.
Esentati dalla nuova imposta di bollo i conti correnti con una giacenza media annua sotto i 5 mila euro, i fondi pensione e i fondi sanitari, mentre, invece, per le imprese l’imposta sale da 73,8 a 100 euro.
Per quelli con una giacenza media superiore ai 5 mila euro resta l’imposta attuale: 34,20 euro l’anno.
Le nuove imposte peseranno anche su tutti gli altri strumenti finanziari: i buoni fruttiferi postali saranno tassati dello 0,1% nel 2012 e dello 0,15% dal 2013, mentre i capitali scudati saranno soggetti a un’imposta di bollo speciale annuale del 4 per mille.
Per il 2012 l’aliquota sarà del 10 per mille e per il 2013 del 13,5 per mille.
Arriva, l’imposta di bollo dello 0,76% sul valore degli immobili situati all’estero da persone fisiche residenti in Italia. Imposta dell’1 per mille annuo per il 2011 e il 2012 e dell’1,5 per mille dal 2013 sul valore delle attività finanziarie all’estero dei residenti in Italia.
Tra le altre novità spicca quella che riguarda il massimo scoperto: la manovra dichiara nulle le clausole delle banche sul massimo scoperto e per gli sconfinamenti arriverà una commissione parametrata all’entità del conto