I costi nascosti dei conti corrente

conto corrente

Tra i tanti strumenti presenti nel mondo finanziario, uno, più di altri, è utilizzato dalla maggior parte dei consumatori indipendentemente dal loro status sociale, dalle disponibilità finanziarie possedute o dalla professione svolta: il conto corrente. Tutti i cittadini, a conti fatti, ne posseggono uno, sul quale fanno transitare l’accredito dello stipendio, il pagamento delle utenze piuttosto che qualsiasi altra tipologia di addebito.

Quando si deve decidere quale conto corrente aprire, i dubbi che pervadono la mente del consumatore sono numerosi e riguardano, essenzialmente, le spese di gestione dello stesso. Inutile negare, infatti, come negli ultimi vent’anni sia diventato uno strumento di “servizio”, dove è impossibile, di fatto, ottenere una remunerazione delle somme giacenti.

L’operatività allo sportello può essere particolarmente onerosa

Il primo aspetto che viene tenuto in considerazione, di conseguenza, riguardo il canone mensile o le spese di gestione trimestrali del conto corrente, che sono, senza alcun dubbio, l’onere più evidente, quello che balza all’occhio più facilmente. Questo, però, non dev’essere l’unico aspetto da valutare, perché i costi possono essere di svariata natura, specie se il conto corrente non è online.

Allo sportello, infatti, i costi accessori possono essere di svariata natura, in grado di rendere un conto corrente conveniente solo all’apparenza. L’esempio più calzante, in tal senso, è rappresentato dal prelievo in contanti effettuato all’interno dell’agenzia bancaria, che, seppur con entità differente, viene applicato dalla maggior parte degli istituti di credito, (costa variabile mediamente compresi in un range da €.1,00 fino ad €.5,00).

Oltre alle spese per singolo prelievo, alcuni conti correnti prevedono l’applicazione di una commissione per ogni operazione eseguita allo sportello bancario o l’applicazione di un costo al raggiungimento di un determinato numero di operazioni eseguite in filiale. L’operatività in presenza di un operatore, quindi, prevede nella maggior parte dei casi un lievitamento dei costi complessivi del conto corrente stesso.

Un’altra voce di “costo nascosto” riguardo le commissioni da pagare per ogni singolo addebito “SEPA”, noto ai più con la vecchia dicitura “RID bancario”. Non tutti i conti correnti, infatti, ne prevedono la totale gratuità: in alcuni casi, seppur per cifre nella maggior parte dei casi inferiori ad €.1,00, può essere applicata una commissione. E considerato che i pagamenti automatici sono perlomeno sei o sette trimestrali per ogni famiglia, attenzionare questo capitolo di spesa è quanto mai opportuno.

Scegliere con oculatezza le carte di pagamento

Un capitolo importante, poi, lo meritano le carte di pagamento, strumento divenuto indispensabile nella società moderna, diffuse ormai con elevata capillarità e di cui dispongono la maggior parte dei consumatori. L’emissione di un bancomat o di una carta di credito, infatti, possono prevedere l’applicazione di un costo. Nel mondo delle carte di pagamento, però, a pesare maggiormente è un’altra voce, soprattutto per le carte di credito.

Non è raro, infatti, che le carte di pagamento elettroniche prevedano il pagamento di una commissione fissa annua e contribuiscono a rendere ancor più oneroso un conto corrente. Altre voci specifiche relative all’utilizzo delle carte possono implementare il costo complessivo di un conto corrente. Basti pensare, ad esempio, al prelievo bancomat presso un istituto di credito differente da quello presso il quale si intrattiene i rapporti, piuttosto che il pagamento per il prelievo cash con la carta di credito.

Da tenere presenti anche le eventuali spese previste per l’utilizzo dell’home banking e i costi per la spedizione della corrispondenza bancaria (aggirabili agganciando l’invio delle contabili online, presenti anch’esse nel cosiddetto ISC (indicatore sintetico di costo). Il pagamento della imposta di bollo, che non viene incamerato dagli istituti di credito ma direttamente dallo stato, si applica quando la giacenza media del conto corrente è pari o superiore ad €.5000,00.