Transizione digitale: continua ad aumentare l’influenza nei pagamenti

pagamenti digitali

Come ben sappiamo, la tecnologia sta avendo un effetto a dir poco rivoluzionario su un gran numero di settori: si va da quello dell’intrattenimento, consentendo ad esempio di giocare al superenalotto anche online, fino ad arrivare a quello medico, passando naturalmente per quello del commercio. Ebbene, non deve stupire come una recentissima indagine abbia messo in evidenza come la transizione digitale stia correndo ancora più velocemente di quello che si potrebbe pensare, come dimostrano le considerazioni sull’euro digitale.

Aumenta il ritmo di crescita della transizione digitale

Come dicevamo in precedenza, la transizione digitale si sta muovendo seguendo ritmi sempre più rapidi, andando a ridefinire in maniera costante il ritmo con cui cresce l’universo dei pagamenti. Nel corso degli ultimi dodici mesi, anche se è stato inevitabilmente registrato una riduzione dei consumi per colpa ovviamente della pandemia e del Covid, i pagamenti digitali non hanno mai smesso di crescere.

I pagamenti digitali, infatti, hanno continuato a dimostrarsi lo strumento più importante per tutti i consumatori, soprattutto nel corso del periodo legato alle restrizioni più dure, ovvero quello dei lockdown. Scendendo un po’ di più nei particolari, dobbiamo notare come i pagamenti digitali abbiano raggiunto la fantasmagorica quota di 5,2 miliardi di transazioni.

Una crescita costante, che ha permesso di andare dal 29% al 33%, il valore complessivo dei pagamenti entro i confini italiani supera i 268 miliardi di euro. Non è un caso, quindi, che vada a incrementarsi sempre di più la fetta di penetrazione dei digital payments in confronto al contante, che rimane in ogni caso il mezzo di pagamento maggiormente impiegato.

Uno sviluppo che si è focalizzato in modo particolare sul settore dei pagamenti contactless, che ha fatto registrare un aumento pari al 29%, raggiungendo la soglia di 81,5 miliardi di transazioni. Non bisogna di conseguenza stupirsi di fronte ai dati che sono stati fatti registrare da parte dei pagamenti mediante smartphone e altri dispositivi indossabili, con un aumento che ha sfiorato l’80% e ha sorpassato quota 3,4 miliardi di transazioni.

L’indagine del Politecnico di Milano

Uno scenario che è stato descritto alla perfezione da questa ricerca che è stata realizzata da parte dell’Osservatorio innovative payments della School of Management del Politecnico di Milano. Il cambiamento in atto rappresenta un altro passo in avanti per distaccarsi dal passato. In realtà, non bisogna andare nemmeno troppo lontano per fare qualche interessante confronto. Basti pensare come, poco prima del lockdown di marzo dell’anno scorso, anche se i tassi di crescita facevano ben sperare, ecco che i pagamenti digitali non facevano ancora così tanto parte della vita di tutti i giorni delle persone.

La pandemia, che ha portato alla nascita di cinque tipologie sostanziali di consumatori, e la relativa emergenza sanitaria ha portato in dote la necessità di seguire dei ritmi completamente rinnovati, rendendo molto più rapida anche la transizione verso un’adozione sempre più massiccia nell’uso di mezzi di pagamento digitale.

Un’altra indagine, che è stata portata avanti da parte di Deloitte, denominata “Payments Industry and the Covid-19”, con interviste che hanno riguardato la bellezza di 50 compagnie in sette Paesi differenti ed è un trend che sarà destinato a durare sempre e sempre di più. I cambiamenti che sono stati osservati nel corso degli ultimi mesi sono stati decisamente repentini, al punto tale che addirittura il 96% degli intervistati ha ammesso come, di solito, tale processo avvenga solamente nel giro di anni.

Di conseguenza, ecco che gli intervistati si sono dimostrati concordi, nel 60% dei casi, nel prevedere una diminuzione fino al 30% nell’impiego del contante una volta che l’emergenza sanitaria scomparirà. Tutto questo è legato al fatto che l’uso di strumenti di pagamento contactless e mobile, fa parte ormai delle abitudini e della vita di tutti i giorni dei consumatori.