Contestazione di un estratto conto bancario

contestazione conto bancario

Il conto corrente di un beneficiario è lo strumento di natura finanziaria più utilizzato da chiunque si interfacci con un ente bancario per la gestione dei propri risparmi. L’andamento di questi ultimi è vincolato dalle ovvie logiche di dare e avere, che fanno capo in prima battuta alle entrate e alle uscite registrate e, in seconda battuta, in tutte le tipologie di interesse e somme a debito/credito esercitate sul conto stesso.

Questa dinamica di interazioni finanziarie rendono il conto costantemente “in movimento” e per monitorare il suo andamento, o semplicemente controllarne i parametri, è spesso necessario ricorrere alla consultazione dell’estratto conto.

Quest’ultimo è un documento messo a punto dall’istituto finanziario che, periodicamente in via automatica o su richiesta espressa del cliente, viene inviato al correntista per aggiornarlo sui movimenti effettuati in un dato periodo.

All’interno dell’estratto conto devono chiaramente essere presenti tutti gli estremi di consultazione necessari, quindi le somme nel dettaglio di ogni movimento, la percentuale di interesse e la valuta di ogni operazione, le spese accessorie, le commissioni etc.

Tale prospetto è soggetto a un preciso regolamento di compilazione che un tempo era disciplinato dalla banca stessa, mentre oggi è ulteriormente vincolato a disposizioni legislative.

Cosa succede quando il conto corrente presenta anomalie

Se all’interno dell’estratto conto vengono riscontrati degli errori, tipicamente a svantaggio del correntista come addebiti in eccedenza o variazione su tassi, spese e commissioni non previste, si può ricorrere ad alcune forme di contestazione che seguono un iter preciso: dapprima una lettera raccomandata (da inviare entro 60 giorni dalla ricezione dell’estratto), a seguire l’arbitro bancario finanziario e, infine, il ricorso in sede giudiziaria.

Le anomalie riscontrabili in un conto corrente sono diverse, dagli addebiti non riconducibili a spese realmente effettuate a quelli ripetuti più volte, fino agli importi errati o ai ricalcoli non previsti e non comunicati dei tassi di interesse o delle commissioni. Molto spesso tali criticità hanno carattere episodico e fortuito, ossia non fanno capo a un reale dolo dell’ente bancario ma più semplicemente a mero errore umano o informatico.

In tali casi risalire alla criticità non è complesso e nella maggior parte delle contestazioni di questo genere si riesce a venire a capo del problema in tempi brevi, con conseguente riparazione del danno e risarcimento senza nessun altra conseguenza.

In altri casi il calcolo delle anomalie è più complesso come più complesse sono le modalità di interazione con la banca, soprattutto nei casi in cui tale anomalia non viene riconosciuta per i motivi più svariati. Per capire quali sono le anomalie e la loro entità è necessario rivolgersi ad un esperto in analisi dei conti correnti.

Tempistiche di ricorso e modalità

La modalità di contestazione scritta prevede l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno, contenente il testo della contestazione più una copia dell’estratto conto. A quel punto la banca può scegliere due strade, la risposta con riconoscimento dell’errore oppure la mancata risposta. Entrambe hanno valenza negativa e richiedono il passaggio allo step dell’arbitro bancario finanziario.

Questa figura rappresenta la possibilità di risoluzione ancora stragiudiziale, non ha grandi costi e prevede tempistiche piuttosto contenute.
L’arbitro bancario finanziario si occupa di controversie riguardanti prestiti personali, mutui e conti correnti.

Per rivolgersi a questo tipo di figura è sufficiente compilare un apposito modulo da inviare alla segreteria dell’Arbitro bancario finanziario presso la Banca d’Italia, insieme a specifiche documentazioni richieste.
La copia delle documentazioni va inviata anche alla banca, poiché mancare tale operazione può implicare un rallentamento sensibile della procedura.

Successivamente è obbligatorio effettuare una mediazione civile, presso un organismo accreditato.

In caso di fallimento della mediazione si potrà infine ricorrere in Tribunale, ove un Giudice valuterà le prove portate in sede di giudizio relative ad ammanchi, errori oppure omissioni da parte della banca ed evidenziate nell’estratto conto in oggetto.

Inutile specificare che al fine di ottimizzare i tempi in tutti i gradi di ricorso, ma anche semplicemente per avere la certezza della conferma delle criticità ravvisate, è sempre opportuno riferirsi in prima battuta a un consulente esperto nell’analisi dei conti correnti, in grado di verificare con esattezza le eventuali difformità emerse dall’estratto conto e supportare il cliente nella restituzione delle somme non dovute.