Il conto corrente è lo strumento attraverso il quale si può depositare una somma di denaro in una banca (o in qualunque istituto di credito) al fine di compiere le operazioni necessarie. Un conto quindi, non solo permette di prelevare o versare denaro ma anche di accedere ad altri servizi messi a disposizione dalla banca.
Conto corrente: quali sono i costi
Il costo totale per essere detentori di un costo varia in base all’importo del canone fisso e a quelle che sono le spese variabili. Per quel che concerne i costi fissi, essi sono il canone annuo, il canone per possibili carte di pagamento; o anche imposte di bollo e spese di spedizione delle comunicazioni al cliente.
Viceversa, le spese variabili sono correlate alle operazioni che il cliente realizza. Un esempio potrebbe essere il numero di bonifici effettuati: questo vuol dire che il costo muta in base all’uso che il cliente fa e in base alle scelte commerciali dell’Istituto di credito.
Anche le spese per la registrazione sul conto di ogni operazione sono variabili, così come le commissioni per i servizi che il cliente utilizza. O anche gli interessi e oneri vari. Per questo quando si sceglie il conto migliore per le nostre esigenze vanno presi in considerazione determinati aspetti.
Costi del conto corrente: l’ISC
Che dire poi dell’Isc: l’indicatore ha lo scopo di mettere in evidenza il costo totale del conto corrente e dovrebbe rendere più pratica la vita dei correntisti sul piano delle spese.
L’ISC, acronimo di indicatore sintetico dei costi, viene comunicato dall’Istituto di credito al cliente prima che si apre un conto. Esso è stato fortemente voluto dalla banca d’Italia affinché il rapporto tra banca e consumatori fosse molto più trasparente (viene infarti inserito nel foglio informativo).
L’indicatore dei conti rende ai clienti un’idea di quanto possa costare loro il possesso di un conto a seconda di spese e commissioni a loro carico nel corso dell’anno. Per questo motivo viene calcolato per un profilo di operatività tipo (ma anche per più profili) previamente indicati dalla Banca d’Italia.
La spesa media annua per un conto corrente
Se volessimo fare una media di quanto si spende annualmente per un conto, ci si può affidare ad un’indagine della Banca d’Italia del 2016. Stando a tali dati istituzionali, i conti costano al consumatore mediamente intorno ai 77 euro (sulla base di 13.036 conti correnti bancari e 1.040 conti correnti postali). Al di là dei conti reali, la Banca ha analizzato pure all’incirca 800 conti online.
La spesa media per una gestione si è alzata di un euro circa, al contrario della riduzione di costi che si stava verificando a partire dal 2010. Nonostante ci sia stato un abbassamento del 1,2 euro per l’esborso sui canoni di base, allo stesso tempo si è vissuto un aumento dei canoni per il possesso di carte di credito e un aumento delle spese variabili.
Per quanto concerne invece i conti correnti online, in media si spende ogni anno circa 14,7 euro mentre per i conti correnti postali manca poco che la cifra sfiori i 50 euro annui.