Guida step by step per ottenere la cessione del quinto di Marco Germanotti

cessione del quinto

Il ricorso al credito al consumo è diventato, negli ultimi anni, una consuetudine per milioni di italiani. E se fino a qualche anno fa vi si accedeva per carenza di disponibilità liquide, contrarre un prestito, oggi, ha assunto un significato più moderno ed evoluto. In tanti casi, infatti, l’accensione di un finanziamento avviene per preservare le proprie disponibilità economiche: una comoda rata mensile, infatti, consente di evitare una diminuzione, talvolta consistente, del proprio patrimonio finanziario.

Cessione del quinto: quali sono le differenze rispetto ad un normale prestito?

Col passare del tempo, diverse forme di finanziamento si sono affacciate nel mondo del credito al consumo. Ma una, più di ogni altra, ha riscontrato il gradimento degli italiani, che ne hanno apprezzato i maggiori appeal che fornisce rispetto ad un normale finanziamento: la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

A differenza di un tradizionale prestito, questa tipologia di finanziamento non prevede l’addebito della rata sul conto corrente: la stessa viene direttamente trattenuta dallo stipendio o pensione percepita.

Un plus di non secondaria importanza: il prelievo dalla busta paga, infatti, consente di far fronte puntualmente ai propri impegni, evitando che la rata vada insoluta e, di conseguenza, si venga segnalati nella Centrale Rischi Interbancaria, ipotesi, quest’ultima che comporta l’impossibilità, di fatto, di poter accedere nuovamente al mondo del credito.

La rata trattenuta dallo stipendio, è un’opportunità che consente anche a coloro che nel passato, loro malgrado, non sono stati in grado di far fronte ai propri impegni, di aver accesso ad un prestito: la cessione del quinto, di fatto, è l’unica tipologia di prestito che possono sfruttare questi soggetti. Un altro grande vantaggio, poi, riguarda un tema delicato e al quale ogni singolo cittadino presta sempre maggior attenzione: la privacy.

Quando si decide di inoltrare una classica domanda di finanziamento, l’istituto erogante richiede la finalità per la quale viene richiesto: senza una dovuta motivazione, accompagnata da un’adeguata documentazione giustificativa, è difficile ottenere credito.

La cessione del quinto, viceversa, consente al richiedente di non fornire alcun tipo di giustificazione: gli unici elementi che vengono tenuti in considerazione dalla finanziaria sono il TFR maturato, le dimensioni dell’azienda per la quale si presta lavoro e che la rata non sia superiore al 20% dello stipendio percepito.

Cessione del quinto: quali sono i documenti da presentare?

Prima di addentrarci in un tematica di rilevante importanza, com’è la documentazione da presentare quando si opta per questa particolare tipologia di finanziamento, è giusto ricordare che la guida è stata scritta in collaborazione con Marco Germanotti, uno dei massimi esperti nel settore della cessione del quinto.

Quando si inoltra una richiesta di finanziamento della cessione del quinto, i documenti da presentare alla finanziaria sono perlopiù identici a quelli richiesti per accendere un tradizionale prestito: documento in corso di validità (patente, carta d’identità o passaporto); codice fiscale/tessera sanitaria; ultimo CUD disponibile: ultime tre buste paga percepite.

A differenza di un classico finanziamento, però, la domanda della cessione del quinto dev’essere implementata da un ulteriore documento: il certificato di stipendio o la dichiarazione di quota cedibile per i pensionati.

Nel primo caso, la richiesta, di norma, va inoltrata all’ufficio amministrativo dell’azienda datrice di lavoro, la quale è chiamata a rilasciare il certificato di stipendio, un documento di vitale importanza visto che contiene alcuni dati come la retribuzione percepita, la data di assunzione e la qualifica lavorativa.

Tutti fattori che concorrono a formare un quadro chiaro ed esaustivo circa la possibilità di poter ottenere la cessione del quinto dello stipendio. Per quanto riguarda i pensionati, invece, il documento richiesto è la cosiddetta “dichiarazione quota cedibile”, che viene rilasciata dall’ente pensionistico e nella quale è stabilita la rata massima che si può sostenere qualora venisse concesso il finanziamento.