Con il nuovo anno arriva un netto cambiamento nella gestione dei conti correnti che si troveranno a dover sostenere altre spese spalmate su tasse e bolli.
Stando ad un nuovo documento dell’Agenzia delle entrate, il bollo sul conto corrente tradizionale, di 34,2 euro, non sarà dovuto da chi ha diritto ad avere il conto base, quello che banche e Poste devono offrire per legge a chi ha un reddito molto basso (7.500 euro calcolato con l’Isee).
Saranno esenti dall’imposta i correntisti con una giacenza media inferiore a 5 mila euro, compresi i conti in rosso che valgono zero. Ad influenzare il pagamento del proprio conto, il calendario del rendiconto: se, per esempio, il conto corrente prevede un resoconto trimestrale il tetto dei 5 mila euro verrà calcolato sommando la media delle giacenze ogni 90 giorni, mentre se il rendiconto è annuale si prenderà come riferimento la media tra gennaio e dicembre e quindi chi avesse in giacenza più di 5 mila euro solo nel primo trimestre dell’anno sarà chiamato a pagare 8,55 euro (un quarto di 34,2) se ha il rendiconto trimestrale.
La seconda parte della circolare dell’Agenzia riporta poi le regole della mini patrimoniale, pari
- all’un per mille nel 2012
- all’1,5 per mille nel 2013,
applicabile a fine anno al valore di tutti gli investimenti finanziari, comprese le polizze unit linked, i conti di deposito online, i buoni fruttiferi postali dal valore di rimborso superiore a 5 mila euro.
L’imposta di bollo minima è di 34,20 euro e massima di 1.200 euro;
Su conti correnti bancari, postali e su libretti postali si pagherà l’imposta fissa di 34,20 euro per le giacenze medie annue superiori a 5 mila euro.
Su buoni postali cartacei si pagherà lo 0,1% nel 2012 e lo 0,15% dall’1 gennaio 2013, con imposta minima di 1,81 euro per buono e senza esenzione per gli importi inferiori ai 5 mila euro.
Su buoni postali dematerializzati si pagherà lo 0,1% nel 2012 e lo 0,15% dal primo gennaio 2013 dei buoni con la stessa intestazione, purché superiori ai 5 mila euro.